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Posts Tagged ‘USA’

 L’11 settembre 1973 le forze armate cilene, si dice con un’attiva complicità degli Stati Uniti, rovesciarono Salvador Allende, che morì durante il colpo di Stato.

I golpisti bombardarono il Palazzo Presidenziale con dei caccia Hawker Hunter di fabbricazione britannica. Allende morì nel corso dell’assedio al palazzo della Moneda. Le cause della sua morte sono rimaste incerte e controverse. La tesi ufficiale fu sin da subito che Allende si fosse suicidato con il fucile mitragliatore che stava utilizzando durante l’assedio (si presume che sia quello che gli era stato regalato personalmente da Fidel Castro) ed un’autopsia etichettò il suo decesso come suicidio. Tuttavia, soprattutto da parte degli oppositori al nuovo regime, sia in Cile che all’estero, si sostenne da subito la tesi che fosse stato assassinato dalle truppe di Pinochet durante l’irruzione finale all’interno del palazzo che stava difendendo

Le ultime ore di Salvador Allende

L’altro fatidico 9/11

Il golpe in chile raccontato a LA STORIA SIAMO NOI

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 il 28 agosto 1963 Martin Luther King tenne un celeberrimo discorso durante la marcia per il lavoro e la libertà davanti al Lincoln Memorial di Washington nel quale pronunciò più volte la fatidica frase “I have a dream” (in Italia evocata spesso in maniera forse impropria ma efficace con: Io ho un sogno) che sottintendeva la (spasmodica) attesa che egli coltivava, assieme a molte altre persone, perché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui – per dirla con le parole di Bob Dylani tempi stavano cambiando e solo il vento poteva portare una risposta. Martin, molte volte fu soggetto ad aggressioni e ad offese molto gravi.

Secondo alcune analisi il discorso I have a dream sarebbe in parte molto simile alla discussione di Archibald Carey, Sr. tenuta alla Republican National Convention nel 1952. La somiglianza consiste nel fatto che entrambi i discorsi finiscono con una recitazione del primo verso dell’inno popolar patriottico America (My Country ´Tis of Thee) di Samuel Francis Smith, e i due discorsi condividono i nomi di numerose montagne per cui entrambi esortano “let the freedom ring” (lasciate risuonare la libertà).[1]

« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali” »

[…]

I Have a Dream” – MP3 e testo del discorso

Estratto da “http://it.wikipedia.org/wiki/I_have_a_dream

Oggi Barack Obama è ufficialmente il candidato dei democratici alla presidenza degli Stati Uniti.

Obama è il primo afro-americano nella storia delle elezioni americane, nella sfida per la Casa Bianca.

Stasera pronuncerà un discorso durante la convention dei democratici di Denver.

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L’8 gennaio 1889 Herman H. Hollerith con la collaborazione del medico  John S. Billings  inventa la prima macchina tabulatrice a schede perforate, prototipo dei sistemi meccanografici. 

LA STORIA

Nel 1880 il censimento americano aveva posto un serio problema: sette anni dopo lo spoglio delle schede non si era ancora riusciti a completarlo e già si doveva preparare il censimento del 1890. Sicché l’ufficio censimenti bandì un concorso per la progettazione di una macchina in grado di classificare e contare automaticamente i dati.

Vinse la gara l’ingegnere statistico H. Hollerith, che aveva elaborato una tabulatrice riutilizzando l’idea delle schede perforate di Babbage, questa volta però non per specificare il programma, ma i dati da elaborare o i risultati dell’elaborazione.

Ogni scheda rappresentava le risposte date da un certo individuo. Sulla scheda, “maschio” poteva essere rappresentato da una perforazione e “femmina” dalla mancanza di perforazione. Domande più complesse richiedevano gruppi di perforazioni o assenza di essi.

Particolare curioso: le dimensioni delle schede erano identiche a quelle di una banconota da un dollaro.

Le schede perforate venivano inserite nella macchina, dove un circuito elettrico veniva acceso o spento dalla presenza o assenza dei buchi. Il linguaggio delle parole umane veniva tradotto in perforazioni (“foro sì”, “foro no”), che la macchina leggeva elettricamente (acceso-spento). Era la prima volta che, nel calcolo, si faceva uso dell’elettricità.

Il successo fu immediato: la macchina poteva esaminare fino a 800 schede al minuto (una velocità favolosa per quei tempi e impossibile agli uomini). 

Con la sua macchina Hollerith eseguì il lavoro di raccolta e tabulazione dei dati anagrafici del censimento americano del 1890 (63 milioni di persone e 150.000 comunità minori) in un solo mese!

Il principio di Hollerith fu usato anche per il calcolo di tiro delle navi da guerra fino alla II guerra mondiale.

Herman Hollerith è il fondatore dell’azienda che sarebbe diventata il gigante IBM

tutta la storia da ascoltare qui (in INGLESE)

fonte testi

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Cento anni fa, Il 6 dicembre 1907, a Monongah, nome indiano che significa lupo, West Virginia, USA, nelle miniere n°6 e n°8, gestite dalla Fairmount Coal Company, una serie di esplosioni causano una ecatombe di vite umane; i dati ufficiali parlano di 361 minatori morti, 171 dei quali italiani

Le bare allineate con le salme dei minatori

Una tragedia, per l’ emigrazione italiana piu’ grave di quella, ben piu’ nota, di Marcinelle, in Belgio avvenuta l’8 agosto 1956, in cui le vittime furono 262, 136 delle quali italiane.


In realtà, i morti nella tragedia – la maggior parte dei caduti sono rimasti ignoti, considerata la presenza di moltissimi minatori non registrati all’ingresso in miniera (era in uso il buddy system, cioe’ per estrarre piu’ carbone i minatori si organizzavano in gruppo di lavoro e ognuno aveva alle sue dipendenze almeno altri tre minatori) – sarebbero stati, secondo i resoconti giornalistici dell’epoca e le molteplici testimonianze che si sono avute, oltre 900.

Secondo alcune ricerche (in particolare del quotidiano Gente d’Italia), poi, i minatori italiani morti potrebbero essere molti, molti di piu’: uno studio dei cimiteri cittadini sembrerebbe portare il totale a oltre 500. 
fra le vittime decine di florensi emigrati in cerca di fortuna in America… alcuni di loro erano appena dei ragazzi

Elenco approssimativo delle Vittime italiane di MONONGAH

La storia di MONOGAH nel film documentario di Silvano Console – Filef

il mondo venne a stanarli da casa con la fame

cento anni dopo la storia si ripete, solo da altre parti…….

oggi sono in schiavitù 200 milioni di persone

VIDEOINTERVISTA 

MODERN SLAVERY

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il giorno scelto dagli stati uniti per:  prendere possesso dell’Alaska – 1867, prendere possesso di Porto Rico – 1898

 era sempre il 18 di ottobre quando nel 1908 il Belgio annette lo Stato Libero del Congo

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