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Archive for the ‘calendario’ Category

Vecchio pazzo! Non riconosci la Morte quando la vedi? (Re Stregone di Angmar)

 

 

il 2 settembre 1973 moriva a Bournemouth John Ronald Reuel Tolkien lo scrittore definito l’inventore di una nuova mitologia.

John Ronald Reuel Tolkien, CBE (Bloemfontein3 gennaio 1892 – Bournemouth2 settembre 1973), è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e studioso di lingua anglosassone britannico, noto come autore del famosissimo libro Il Signore degli Anelli e di altre opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy, come Lo Hobbit e Il Silmarillion pubblicato postumo.

L’opera di John Ronald Reuel Tolkien ha raggiunto una notevole fama in tutto il mondo. Ad oltre trent’anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono tuttora in testa alle classifiche di vendita in molti paesi. Tale successo è dovuto anche al fatto che Tolkien è stato capace di produrre un’opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo apparentemente semplice.

Tolkien, che di mestiere era professore di filologia germanica presso il Merton College, aveva l’abitudine di prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano. Da queste semplici annotazioni egli sviluppava storie affascinanti, drammatiche e piene di poesia, rivolte sia ai bambini che agli adulti.

Dopo essersi dilettato sin dall’infanzia nella creazione di linguaggi, nel corso degli anni egli sviluppò una vera e propria cosmogonia, narrando la storia di un mondo dai suoi albori sino al sorgere della nostra era. Nel 19161917 il professore iniziò infatti la stesura del complesso di miti e leggende che in seguito divenne Il Silmarillion, a cui lavorò per tutta la vita. Il suo intento iniziale era quello di dare all’Inghilterra una vera e propria mitologia, ricostruita dai pochi frammenti rimasti dopo le turbolente vicende storiche di cui essa era stata protagonista.

A partire dagli anni ’60 e ’70, Tolkien si è trovato al centro di un fenomeno letterario e di costume di notevole portata che ha contribuito all’affermarsi del fantasy come genere della letteratura di massa. La produzione di Tolkien è spesso accostata ai libri di questo genere: sebbene un corposo filone del fantasy sia ispirato all’universo tolkieniano, in diversi casi le opere non mostrano un intento di creazione mitologico-simbolica, ma si limitano ad esprimere le sensazioni degli autori o al puro intrattenimento.

il necrologio pubblicato sul TIMES il 3 settembre ’73 – (cliccando sull’immagine si visualizza il formato originale)

fonte: Wikipedia

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Da non perdere da ” il mondo di galatea “ : “…C’è tutta l’Italia a venire, in Cuore, e, se qualcuno si fosse premurato di leggerlo con un po’ di cervello, avrebbe capito che quel libro preannunciava tempi tristi. Anzi, forse l’evoluzione d’Italia può essere addirittura seguita attraverso le citazioni di e dal libro stesso….”

Edmondo De Amicis scompariva cento anni fa a Bordighera, l’11 marzo del 1908, all’età di 62 anni. Non era molto anziano eppure aveva partecipato nel 1866 alla battaglia di Custoza come luogotenente ed è stato cronista per la Nazione di Firenze durante la presa di Roma nel 1870, partecipando di prima persona agli avvenimenti che portarono all’Unità d’Italia.

 

La rettitudine morale di De Amicis, appresa in seno dell’Accademia militare fin dai suoi sedici anni, si arricchisce alla fine del XIX secolo di alcuni slanci ideologici, dalle tinte socialiste, ai quali si avvicina durante la sua attività di giornalista, e che favorisce un’analisi più attenta della realtà contemporanea. Aveva a caro il tema dei meno abbienti, degli italiani più sfortunati e la pedagogia, per difendere la necessità di promuovere un’educazione civile e umana fondata sul rispetto e sull’idea di un insegnamento democratico, alla portata di tutti.

Sotto la sua guida non solo si è formata più di una generazione di studenti nell’età Umbertina, ma ancora oggi i valori trasmessi nelle sue opere, la solidarietà, l’altruismo, l’amor di patria, la morale del sacrificio, l’istruzione come strumento di promozione culturale e di riscatto sociale sono validi e condivisibili a livello pedagogico in ogni tipo di cultura.

La trasposizione di queste idee nel suo più famoso romanzo ‘Cuore. Libro per ragazzi’, pubblicato in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico 1886/1887, esprime di De Amicis la profonda vocazione di educatore e di maestro.

Tra le celebrazioni per ricordare la figura e l’opera dello scrittore ligure Edmondo De Amicis, la città natale Imperia propone una serie di manifestazioni culturali per tutto il 2008.

Tra queste è già in corso una mostra biografica all’aperto, in piazza De Amicis; mentre oggi, 11 marzo, giorno esatto del centenario della morte, si tiene la presentazione ufficiale del francobollo emesso dalle Poste, del valore di 60 centesimi con una tiratura di tre milioni e mezzo di esemplari.
fonti: Carlotta Degl’Innocenti per Fondazione Italiani e Carlo Alessi per Sanremo News

 

Il piccolo scrivano fiorentino – scarica audiolibro 

Eleonora Calamita, per il Narratore, racconta il capitolo “Naufragio” tratto dal libro CUORE

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Hina Matsuri (il Festival delle bambole) si svolge il 3° giorno del 3° mese di ogni anno in Giappone e celebra la giornata delle ragazze.

In questo giorno le famiglie pregano per la felicita e la prosperità delle loro ragazze per essere sicuri che crescano belle ed in salute. 

  

 In questa occasione sono preparate delle piattaforme con un hi-mōsen rosso, sulle quali è esposto un insieme di bambole ornamentali (雛人形, hina-ningyō) che raffigurano l’imperatore, l’imperatrice, gli attendenti e i musicisti della corte imperiale con vestiti di corte del periodo Heian.  

Hinamatsuri ha origine da un’ antica tradizione giapponese chiamata hina-nagashi (雛流し – bambola galleggiante) che prevedeva che le bambole venissero deposte in dischi (simili a piatti) galleggianti e mandate verso il mare lungo il fiume.

La tradizione voleva che le bambole portassero con loro gli spiriti maligni .

Un tempo le bambole finivano nelle reti dei pescatori. Oggi, una volta finita la celebrazione, le bambole vengono recuperate e bruciate nel tempio.

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Altan, anno bisestile

In realtà la tradizione popolare vuole l’anno bisestile come anno propizio.

Gli anni bisestili sono favorevoli a ogni nuova impresa, a ogni cambiamento di vita o di mestiere.

In tutto il mondo l’anno bisestile viene festeggiato come anno fausto.

Un lavoro che abbia inizio il 29 febbraio ha le migliori probabilità di successo. Lo stesso succede al bambino che sia concepito o che veda la luce il 29 febbraio

 

Secondo la tradizione che ha origine addirittura in irlanda nel 5° secolo, le donne possono dichiararsi agli uomini solo il 29 febbraio. La storia narra che, successivamente, nel 1288,  il parlamento scozzese legiferò che ogni donna poteva dichiararsi e chiedere in matrimonio l’uomo in occasione degli anni bisestili. 

 

Si racconta anche che, in caso di rifiuto, l’uomo  doveva addolcire la delusione della donna con un bacio, un dono in denaro (solitamente una sterlina, non poco per l’epoca) e un paio di guanti o un abito di seta . Si ha notizia di tradizioni simili anche in Francia ed in Svizzera

 

 

Curiosità: 

Nel 1980 in francia esce in edicola il primo numero di “la bougie du Sapeur” periodico che esce, ogni 4 anni, proprio in occasione degli anni bisestili.

Viene fondato da Jacques Debuisson e Christian Bailly. Il Direttore è Jean d’Indy. Ogni edizione esce con una tiratura di  200,000 copie.  I profitti dell’edizione del 2008 saranno devoluti ad una associazione no-profit che si occupa di Autismo.

“la bougie du Sapeur”

Il 29 febbraio viene detto giorno bisestile, anche se nel Calendario Romano era il 24 febbraio ad essere aggiunto, prendendo il nome di giorno “bissextile”, ovvero un sesto giorno extra nel cammino che portava alle calende di marzo. I Romani, comprendendo la necessità di un giorno extra, scelsero in particolare il 24 febbraio, solo perché seguiva l’ultimo giorno del loro anno, che in quel periodo della storia era, naturalmente, il 23 febbraio.

Citazioni sull’anno bisestile:

Siamo fatti di acqua e tempo. Evaporiamo con lentezza: 365 giorni all’anno. Ma con l’errore di un giorno. L’anno bisestile (che ci aspetta) aggiusta l’errore. Rimuove l’imperfezione di quel giorno. Risarcisce lo sbaglio di quelle 5 ore, 48 minuti, 46 secondi che il calcolo degli uomini cancella per quattro anni di seguito. L’anno bisestile rimette le lancette dell’anno al loro posto tra il sole, la luna, il capriccio di molti dei e la matematica degli uomini. Inventa il trecentosessantaseiesimo giorno. Lo infila in coda al mese più corto. Lo nomina 29 febbraio, il giorno che qualche volta c’è. (Pino Corrias)

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Daumier Honorè, grande e prolifico disegnatore, caricaturista, vignettista produsse, anche per necessità economica, circa 4000 litografie, 300 disegni e 200 dipinti (ricordiamo “Amatore di stampe”, 1856- 1860, “Petit Palais”, Parigi, e le numerose tele ispirate al personaggio di Don Chisciotte).

 

Tra i maggiori rappresentanti del realismo ottocentesco insieme a Corot, Daumier, Millet, Courbet e, fuori dalla all’italiano Fattori, nasce a Marsiglia il 26 febbraio 1808 (quest’anno ricorre il bicentenario della nascita). Di origini modeste, è figlio di un vetraio che scrive poesie e che trasferisce la famiglia a Parigi, mentre Honoré è ancora bambino, proprio spinto dalle sue attitudini letterarie. Così il piccolo studia pittura nella capitale e frequenta ambienti artistici, cominciando a lavorare presso uno studio litografico a diciassette anni.
Esordisce, disegnando per 50 franchi l’insegna di una levatrice.
Entra poi nel giornale La caricature, dove firma con lo pseudonimo Rogelin e conosce, tra gli altri, Balzac.

gargantua_daumier
Gli viene una prima condanna, a sei mesi, per la litografia Gargantua, dove un gigante somigliante al re viene impoccato con palate di monete d’oro da omini che rappresentano deputati e senatori ricompensati con nomine e decorazioni. Molte altre disavventure gli capiterà di dover affrontare.

Pubblica stampe e disegni satirici di grande efficacia, soprattutto sulle pagine de Le Charivari, guadagnandosi i colpi della censura; nel 1932 è anche imprigionato per qualche mese, per la litografia satirica La cour du roi Pétaud.
la terza classe

“Copriva la pietra litografica di un leggero grigio uniforme – spiega lo storico Gianeri – e quindi creava i personaggi con due generi di tratti. Con le linee bianche, scavate con una punta, faceva le luci; con la linea più scura, dal segno deciso, i contorni. Egli otteneva così un rilievo energico”.

Autore scomodo (anche il suo giornale lo allontanerà, costretto però dalle proteste dei lettori a richiamarlo), sostenuto da Balzac e da pochi altri, non ha in vita grandi soddisfazioni e riconoscimenti. Del resto rifiuterà la Legion d’onore offertagli dal re. E’ povero e quasi cieco quando muore, per un colpo apoplettico, a Valmondois (Francia) nel 1879.


Gli viene tributato un “funerale nazionale” che costerà al bilancio soltanto 12 franchi, perché l’abitazione è vicina al cimitero. Il caricaturista Carjat ne fa il discorso funebre, affermando tra l’altro:

“Se tutti coloro che Honoré Daumier ha beneficiato fossero qui, il cimitero non potrebbe contenerli. Quando si trattava di soccorrere qualcuno, disegni, acquerelli e quadri finivano al monte di pietà: e così salvava una famiglia dalla fame”.

Soltanto dopo la sua scomparsa la sua arte viene rivalutata al punto da farlo considerare uno dei grandi maestri dell’umorismo satirico europeo. Sarà intitolato a lui uno dei più importanti premi dell’umorismo, il Prix Honoré Daumier.

Enrico Gianeri. “La matita di Daumier parteggiava per noi” in Storia illustrata n. 2°/11, nov.58, Mondadori, Milano.

Enrico GIANERI (Gec) 1900-1989

 

Nasce a Firenze (Italia) nel 1900. Avvocato, giornalista, caricaturista e vignettista satirico, è il primo studioso italiano della storia della caricatura e della grafica umoristico-satirica.

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il 20 febbraio di 50 anni fa il Parlamento italiano approva la legge 75, che aveva come prima firmataria la senatrice Lina Merlin, con la quale veniva decisa l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e, contestualmente, veniva avviata la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui; veniva, conseguentemente, decisa la soppressione delle case di tolleranza.

Questo provvedimento fu il principale dell’attività politica della parlamentare socialista, che intese seguire l’esempio dell’attivista francese (ed ex-prostituta) Marthe Richard sotto la cui spinta già nel 1946 erano stati chiusi i postriboli di Francia.

 La tenacia di Lina Merlin nel portare avanti, fin dal momento della sua elezione, la propria lotta al lenocinio (favoreggiamento) inteso come sfruttamento di prostitute (e, di fatto, quindi decretare l’abolizione della prostituzione legalizzata) portò all’approvazione di una legge di cui molto si sarebbe discusso.

Il suo primo atto parlamentare era stato quello di depositare un progetto di legge contro il sesso in compra-vendita e l’uso statale di riscuotere la tassa di esercizio, oltre ad una percentuale sugli incassi della vendita del corpo delle donne. Un incentivo alla sua azione legislativa venne dall’adesione dell’Italia all’ONU. In virtù di questo evento, il governo dovette sottoscrivere diverse convenzioni internazionali tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (del 1948) che, tra l’altro, faceva obbligo agli Stati firmatari di porre in atto “la repressione della tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione”.

Occorreva quindi, mediante la ratifica di questi trattati, superare il regime delle case di tolleranza gestite dallo Stato. Tuttavia, l’allora ministro degli Interni Mario Scelba aveva smesso di rilasciare licenze di Polizia per l’apertura di nuove case già dal 1948.

La proposta di legge presentata dalla Merlin fu l’unica al riguardo.

Merlin ribadì nel dibattito parlamentare come l’articolo 3 della Costituzione italiana sancisse l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e l’articolo 32 annoverasse la salute come fondamentale diritto dell’individuo; veniva citato inoltre il secondo comma dell’articolo 41 che stabilisce come un’attività economica non possa essere svolta in modo da arrecare danno alla dignità umana.

Per questo motivo, le leggi che fino ad allora avevano regolamentato la prostituzione potevano e dovevano essere abolite, senza che ad esse venisse sostituito alcun controllo o permesso di esercitarla in luogo pubblico, cosa che sarebbe stata oltraggiosa per chiunque avesse voluto prostituirsi propria sponte.

Occorsero nove anni perché la sua proposta di legge percorresse l’intero iter legislativo. Nonostante avesse dalla propria parte una maggioranza di consensi, la legge incontrò ostacoli di diverso genere durante il dibattito nelle aule parlamentari, dovendo essere ripresentata allo scadere di ogni legislatura e ricominciare i dibattiti tanto in aula quanto in commissione.

La legge prescriveva anche la costituzione del primo corpo di Polizia femminile, che da allora in poi si sarebbe occupata della prevenzione e della repressione dei reati contro il buon costume e della lotta alla delinquenza minorile.

L’avvenimento, che segnò una svolta nel costume e nella civiltà dell’Italia moderna, venne visto da alcuni come l’inizio di una nuova era, da altri con timori verso conseguenze quali gravi epidemie di malattie veneree ed il dilagare delle prostitute nelle strade delle città.

La legge però, di fatto, restituì la libertà ad oltre duemila schiave del sesso, fino ad allora doppiamente oppresse, tanto dai loro lenoni (o protettori) e dallo Stato che sulla loro pelle lucrava introiti.

Pur essendo l’argomento per sua natura scabroso, e perciò improponibile sui pudibondi mezzi di informazione dell’Italia degli anni cinquanta, nel Parlamento e nella società si creò una spaccatura trasversale tra coloro che sostenevano l’opinione della Merlin, tra cui molti esponenti di area cattolica, e molti altri che invece opposero un atteggiamento di rifiuto totale e categorico, inclusi diversi suoi compagni di partito.

Carla Voltolina e Sandro Pertini

Lo scontro tra queste due opposte tendenze raggiunse comunque i banchi delle librerie quando Merlin, insieme alla giornalista Carla Voltolina, moglie del deputato socialista e futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini, pubblicò nel 1955 un libro intitolato “Lettere dalle case chiuse”, nel quale – attraverso la prosa ingenua e spesso sgrammaticata delle lettere indirizzate alla Merlin dalle stesse sfortunate vittime la realtà dei bordelli nazionali – il fenomeno emergeva in tutto il suo squallore.

Sul fronte opposto il giornalista Indro Montanelli si batté pervicacemente contro quella che ormai veniva già chiamata – e si sarebbe da allora chiamata – la Legge Merlin. Nel 1956 diede alle stampe un polemico pamphlet intitolato “Addio Wanda!”, nel quale scriveva tra l’altro:

Collabora a Wikiquote « … in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia… »

Fonte Wikipedia

http://www.linamerlin.it/

PASOLINI SULLA LEGGE MERLIN

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Con il termine capodanno lunare si indica generalmente l’inizio dell’anno presso tutti i popoli che computano il tempo in base ad un calendario lunare o lunisolare. Il termine indica il primo giorno dell’anno in cui in asia si festeggia:

Le festività per il nuovo anno hanno luogo in un lasso di tempo di due settimane consecutive; la festa vera e propria inizia dalla sera della vigilia, in cui si consuma un banchetto in famiglia, e termina la sera del quindicesimo giorno con la festa delle lanterne.

capodanno vietnamita

Fra gli usi vi sono quello di preparare piatti speciali e di pulire la casa, visitare i parenti e i templi. Ai bambini è riservata un’attenzione particolare, vengono loro consegnati da amici e parenti dei soldi contenuti in buste rosse chiamate lì sì.

Altre usanze sono i fuochi d’artificio, danze del drago e del leone per scacciare gli spiriti cattivi e portare fortuna nel nuovo anno.

Gli antichi coreani consideravano sacre le notti di luna piena e nella prima notte di luna piena dell’anno lunare pregavano ed esprimevano auguri di buona salute, di benessere e di un ricco raccolto. Di notte gli abitanti dei villaggi andavano sulle colline e davano fuoco a un lungo stoppaccio di cotone e lo facevano roteare intorno a lungo prima di dar fuoco ai campi. Questa operazione, chiamata chwibullohi (쥐불놓이), veniva effettuata per liberare i campi dagli insetti dannosi e dai cattivi spiriti. Poi gli abitanti del villaggio si riunivano sotto la luna piena per esprimere i loro desideri.

Il festival della luna bianca mongolo è, dopo il Naadam di luglio, la festa più importante del paese. Tradizionalmente, le famiglie si riuniscono in casa del parente più anziano  per la cerimonia dei saluti e si scambiano regali. Durante la festa i Mongoli indossano il tradizionale khadag.

 

A capodanno i giapponesi hanno l’usanza di dare dei soldi ai bambini. Questa usanza è chiamata otoshidama (お年玉).

Nel celebrare il nuovo anno particolare attenzione è dedicata alla prima alba dell’anno e alla prima azione che si compie subito dopo. Hatsuhinode (初日の出)

Secondo la tradizione Shintoista, invece, ci si reca al tempio secondo la tradizione chiamata Hatsumōde (初詣)

Il capodanno Tibetano si svolge a Bodnat, Kathmandu, Nepal e riunisce folle di pellegrini scesi dall’Himalaya o arrivati dal Nepal più meridionale, per assistere alle danze, alle purificazioni, ai riti lamaisti che annunciano il Losar, l’anno (LO) nuovo (SAR).

  • Capodanno Bhutanese

In occasione del capodanno i bhutanesi fanno ritorno a casa, ovunque si trovino. Lavano i loro abiti, fanno un bagno e si preparano ai festeggiamenti. La tradizione vuole che in ogni famiglia vengano realizzate con la pasta di pane due figure, una di uomo e una di donna, entrambe seduti su un toro a rappresentare il bene e il male. Ad ogni membro della famiglia viene poi dato un pezzo delle figure da strofinare sul corpo per scacciare i demoni. Al termine della cerimonia i pezzi di pasta usati vengono portati fuori dalla porta di casa, i demoni sono definitivamente scacciati. A quel punto la famiglia festeggerà con un banchetto.

Dunque oltre 3 miliardi di persone festeggiano l’ingresso nel nuovo anno in questo periodo

CURIOSITA’:

secondo China Mobile e China Unicom, i due principali operatori mobili, I cinesi hanno festeggiato il loro Capodanno lunare inviando 14 miliardi di sms di auguri dai loro cellulari durante la settimana di feste. (fonte Xinua News)

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il 5 febbraio 1878  nasceva a Parigi André-Gustave Citroën.

Quinto ed ultimo figlio di una famiglia di commercianti di diamanti olandesi Andrè scoprirà ben presto la sua vocazione per il mondo della meccanica.

Nel 1902 apre la prima officina di ingranaggi Citroën. Il logo, che ancor oggi rappresenta la casa automobilistica, è la stilizzazione di un ingranaggio particolare nel quale il moto è trasmesso da dentature a V, che presenta il vantaggio di una trasmissione continua della forza e conseguente riduzione della rumorosità.

citroen tra suo genero ed Eduard Michelin

 André fonda la casa automobilistica nel 1919, conducendola a diventare la quarta più grande industria automobilistica del mondo nei primi anni ’30.

La Citroen è la prima azienda europea ad applicare il sistema di produzione di autoveicoli tramite catena di montaggio, importando direttamente il sistema inventato da Henry Ford e nel 1929 diventa il secondo costruttore di automobili del mondo con 400 veicoli prodotti ogni giorno. Lo stesso anni iniziano i problemi finanziari accentuati dalla grande depressione del ’29

1924 - pubblicità sulla torre eiffel, ci vollero 250mila lampadine 

Nel 1934 André-Gustave Citroën, metterà in produzione una nuova e rivoluzionaria famiglia di autovetture a trazione anteriore le Traction Avant il cui design sarà affidato al geniale, italianissimo, Flaminio BertoniPurtroppo nonostante il successo, il difficile debutto tecnico contribuirà al fallimento della società già da tempo in serie difficoltà finanziarie. 

Nel 1935  André Citroën cede le sue azioni a Michelin. Morirà il 3 luglio dello stesso anno. Riposa al cimitero di Montparnasse.

Nel 1998 il suo nome fu inserito nell’Automotive Hall of Fame di Dearborn in Michigan.

Curiosità: Acora oggi pochi in italia sanno che linee armoniose della “Due Cavalli” e della “Diesse” sono opera di Bertoni che continuerà a disegnare le auto Citroën per moltissimi anni a venire.

l'ami 6 di Bertoni

fonti: wikipedia IT/FR/EN, Encyclopaedia Britannica

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il primo febbraio di 50 anni fa dall’unione tra Siria ed Egitto , sotto la spinta delle idee panarabiste largamente diffuse nei due paesi, nasceva la Repubblica Araba Unita.

Guidata dal leader egiziano Gamal Abd el Nasser, la RAU cessò di esistere nel 1961, quando la Siria ne uscì in polemica con la crescente egemonia egiziana.

L‘articolo cover di TIME, LUGLIO ’58

La creazione della R.A.U. provocò forti timori da parte delle diplomazie occidentali e di quella israeliana, ma anche grandi entusiasmi e grandi speranze nelle opinioni pubbliche e nelle masse arabe per il ruolo internazionale che sembrava assumere il nuovo Stato nato sulla spinta ideale dell’unità panaraba.

Tuttavia la gestione di questo stato si rivelò un’amara delusione per gli egiziani, che tendevano a ricoprire un ruolo guida rispetto ai siriani; in seguito le tensioni tra le due nazioni si acuirono quando i problemi idrici dovuti alla pesante siccità danneggiarono fortemente l’agricoltura e l’economia siriana.

Il 28 settembre 1961 un colpo di stato militare ristabilì la Repubblica Araba di Siria che tornò ad essere uno stato indipendente (mentre l’Egitto manteneva il nome di Repubblica Araba Unita per un decennio ancora). 

 

La lega araba:

Il governo egiziano fu il primo a proporre la costituzione, nel 1943, di una Lega araba. L’Egitto, insieme ad alcuni altri stati arabi, intendeva realizzare una cooperazione più stretta senza rinunciare alla propria indipendenza politica.

Lo statuto originario della Lega non diede vita né a un’unione né a una federazione di paesi, ma a un’organizzazione regionale di stati sovrani. Gli obiettivi di quest’ultima consistevano nell’ottenere l’indipendenza dei popoli arabi ancora soggetti alla dominazione straniera, e nell’impedire la creazione di un proprio stato da parte della minoranza ebraica in Palestina (allora sotto il mandato britannico).

Furono previsti infine un comitato di difesa comune, un consiglio economico e un comando militare permanente.

fonti: wikipedia, encarta, liceo berchet

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il 26 gennaio 1986, Yoweri Museveni dopo aver conquistato Kampala alla guida della National Resistance Army, diviene presidente dell’UGANDA.

Grazie a una politica di mediazione tra le varie etnie e al consistente sostegno internazionale, Museveni riuscì a riportare stabilità nel paese e a farne ripartire l’economia dopo il lungo periodo di conflitti; lanciò nel contempo una massiccia campagna di alfabetizzazione e un’efficace lotta contro l’AIDS. Considerato tra i leader più prestigiosi del continente africano, tra il 1991 e il 1992 venne chiamato alla guida dell’Organizzazione per l’unità africana (oggi Unione Africana, UA). Nel 1995, con l’adozione di una nuova Costituzione, legalizzò i partiti ma rimase ostile al multipartitismo, che considerava un “concetto occidentale” e uno strumento inadeguato a fronteggiare la complessa situazione dei paesi in via di sviluppo.

Confermato alla presidenza ugandese dalle elezioni del 1996, Museveni assunse in seguito un importante ruolo nei conflitti regionali, contribuendo alla caduta del dittatore dello Zaire, Mobutu Sese Seko, e poi intervenendo in quella che fu definita la “guerra mondiale africana” nella Repubblica Democratica del Congo (l’ex Zaire). Rieletto alla presidenza nel 2001, Museveni fece in seguito modificare la Costituzione per poter concorrere alle nuove elezioni del 2006, aggiudicandosele, tra molte contestazioni, con il 60% dei voti.

Il suo principale oppositore, Kizza Besigye, poche settimane dopo il suo rientro dall’esilio è stato arrestato e processato per alto tradimento e stupro.

Fonti wikipedia/encarta

La presidenza  di Musuveni è stata definita in diverse occasioni una “Benevola Dittatura

 

L’Uganda è contrassegnata da una guerra civile che da più di 20 anni sconvolge la popolazione e che vede nei bambini le sue vittime centrali: essi vengono rapiti e costretti a una vita da soldato dai ribelli del LRA (Lord Resistance Army).

     

Le bambine sono ridotte a schiave sessuali, come “mogli” dei comandanti ribelli, e vengono sfruttate per i “lavori domestici” negli accampamenti, quando non sono anche loro costrette a combattere in prima linea.

   

Alcuni bambini fuggono dai loro villaggi per cercare protezione nei centri urbani,in condizioni però che li espongono a ulteriori abusi e violenze: e gravi violazioni dei diritti umani hanno pesantemente traumatizzato la maggior parte dei profughi che non trovano riparo nemmeno nei campi.

La protezione dei bambini a rischio si presenta, nel suo complesso, estremamente difficoltosa: si stima che oltre 1,8 milioni di orfani necessitino di speciale assistenza, mentre il lavoro minorile, soprattutto quello domestico e nelle piantagioni, rappresenta un problema di proporzioni preoccupanti, con oltre 2 milioni di bambini costretti a lavorare, 300.000 dei quali in condizioni di lavoro altamente pericolose. 

Intanto Vincent Otti, numero due del Lord’s resistance army, è morto

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A Verona, una mostra fotografica da non perdere

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Legge 20 luglio 2000, n. 211

“Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”

Art. 1.

1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Le foto sono di ROBERTO 

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il 22 gennaio 1983, a soli 26 anni, Björn Borg N° 1 del tennis mondiale, si ritira perchè nauseato dalla vita agonistica e dallo stress dei duri allenamenti quotidiani

In nove anni di carriera Bjorn Borg è entrato nella storia del tennis per le sue cinque vittorie consecutive a Wimbledon, per le sei vittorie al Roland Garros, di cui quattro consecutive.

borg vince wimbledon

 

Al quinto successo a Wimbledon, Borg batté l’asso degli assi, l’americano John McEnroe, al quinto set: 1-6/ 7-5/ 6-3/ 6-7/ 8-6 in una finale indimenticabile.

Dopo il ritiro Borg soffrì a lungo di depressione ed ebbe un matrimonio turbolento con la cantante Loredana Bertè.

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Thaipoosam Cavadee è una festa tradizionale celebrata, solitamente intorno al 21 gennaio, dagli induisti di origine TAMIL che popolano Mauritius

durante il Cavadee i fedeli camminano per giorni e giorni trasportando un grande arco di legno cui vengono appesi due vasi per il latte, indossando zoccoli chiodati e con lunghi aghi applicati su tutto il corpo.

Durante il percorso che li porterà al tempio gli uomini entrano più volte in trance per lo sforzo compiuto e la musica che li accompagna durante tutto il cammino in un percorso di purificazione che li avvicina agli Dei. 

Arrivati al tempio, consegneranno i loro saumboos di latte al sacerdote che lo verserà sulle statue delle Divinità. Il rito si conclude con lo sfilamento degli aghi, la deposizione del cavadee e con un pasto succulento.

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Foto 1 e 4: Andrea Balza

I Tamil, hanno comunità in Sri Lanka, Malesia, Sud Africa, Singapore, Pakistan e appunto Mauritius . Le emigrazioni più recenti sono state verso la Nuova Zelanda, l’ Australia, il Canada, gli U.S.A, e l’ Europa.

Si stimano circa 70 milioni di TAMIL in tutto il mondo.

La bandiera Tamil adottata dalla Confederazione Mondiale Tamil a rappresentare i Tamil sparsi in tutto il mondo.

La bandiera Tamil adottata dalla Confederazione Mondiale Tamil a rappresentare i Tamil sparsi in tutto il mondo.

IDENTITA’ TAMIL:

Al contrario di altre etnie, l’identità TAMIL non è legata prevalentemente ad un territorio bensì alla lingua.

L’origine dell’etnia Tamil, così come quella di altre tribù dravidiche, è sconosciuta.

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Alcuni antichissimi testi Tamil (poemi epici che venivano composti da “assemblee di poeti” dette Sangam) fanno riferimento ad una antichissima terra chiamata Kumari Kandam o “Lemuria” che sembrerebbe essere stata sommersa dalle acque dell’oceano indiano.

Nella letteratura dei Nazionalisti dell etnia Dravidica (un movimento che promuove il rispetto dei diritti umani a prescindere dalla casta)  Kumari Kandam o “Lemuria” è la culla della civiltà, il luogo in cui ebbero origine il linguaggio umano in generale e, in particolare la lingua Tamil che considerano la madre del linguaggio umano.

Fonti: Wikipedia

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19 gennaio 2008,  Apple Lisa ha solo 25 anni ed è già roba da museo.

Apple Lisa era un personal computer rivoluzionario progettato da Apple Computer agli inizi degli anni ottanta e presentato  il 19 gennaio 1983 al costo di 9.995 Dollari Statunitensi.

Il Lisa è stato il più grosso fallimento commerciale dell’Apple dai tempi dell’Apple III. I potenziali utenti ritenevano il Lisa una macchina troppo costosa e relativamente lenta e quindi si rivolgevano alle macchine prodotte da IBM e dai concorrenti che sebbene fornissero un interfaccia molto più ostica e fossero più limitate costavano alche molto meno.

La definitiva morte del Lisa la si è avuta nel 1984 con la presentazione del Macintosh che era dotato dell’interfaccia a icone e del mouse.

Gli utenti non riuscivano a percepire la superiorità del Lisa rispetto al Macintosh dato che, all’epoca, per gli utenti memoria virtuale e multitasking erano parole senza senso.

Il Lisa è un classico esempio di un prodotto troppo in anticipo per i suoi tempi.

Sull’origine del nome:

Secondo alcuni Lisa è semplicemente il nome della figlia di Steve Jobs, Lisa Brennan Jobs nata nel 1978. Secondo molti è l’acronimo di Local Integrated Software Architecture (Architettura Software Locale Integrata), sembrerebbe invece che LISA è un acronimo inventato dall’ufficio marketing della Apple e significherebbe Let’s Invent Some Acronym (Inventiamo un altro acronimo).

Da non perdere un Kevin Costner giovanissimo nello spot di Apple LISA

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cento anni fa nasceva Simone de Beauvoir scrittrice, filosofa e femminista francese del secolo scorso.

Studiò alla Sorbona, dove nel 1929 ottenne “l’agrégation” (idoneità) in filosofia e dove incontrò colui che, senza matrimonio né convivenza, sarebbe diventato il compagno della sua vita, il filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre.

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Sono, questi, gli anni in cui conosce Merleau-Ponty, Levy-Strauss, Raymond Aron, Paul Nizan.

movimento femminista 

Simone de Beauvoir è considerata la madre del movimento femminista, nato in occasione della contestazione studentesca del maggio 1968, che seguirà con partecipazione e simpatia.

Gli anni settanta la vedono fervidamente in prima linea in varie cause del progresso civile: la dissidenza sovietica, il conflitto arabo-israeliano, l’aborto, il Cile, la donna (è presidentessa dell’associazione “Choisir ” e della Lega dei diritti della donna).

Nell’ultimo periodo della sua vita, Simone de Beauvoir affronta con coraggio un altro problema sociale, quello della vecchiaia, cui dedica un importante saggio, La Terza Età (1970).

Nel 1981, in occasione della morte di Sartre, scrisse La cerimonia degli addii (La Cérémonie des adieux), cronaca degli ultimi anni del celebre pensatore.

fonte Wikipedia

già L’almanacco su Sartre

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L’8 gennaio 1889 Herman H. Hollerith con la collaborazione del medico  John S. Billings  inventa la prima macchina tabulatrice a schede perforate, prototipo dei sistemi meccanografici. 

LA STORIA

Nel 1880 il censimento americano aveva posto un serio problema: sette anni dopo lo spoglio delle schede non si era ancora riusciti a completarlo e già si doveva preparare il censimento del 1890. Sicché l’ufficio censimenti bandì un concorso per la progettazione di una macchina in grado di classificare e contare automaticamente i dati.

Vinse la gara l’ingegnere statistico H. Hollerith, che aveva elaborato una tabulatrice riutilizzando l’idea delle schede perforate di Babbage, questa volta però non per specificare il programma, ma i dati da elaborare o i risultati dell’elaborazione.

Ogni scheda rappresentava le risposte date da un certo individuo. Sulla scheda, “maschio” poteva essere rappresentato da una perforazione e “femmina” dalla mancanza di perforazione. Domande più complesse richiedevano gruppi di perforazioni o assenza di essi.

Particolare curioso: le dimensioni delle schede erano identiche a quelle di una banconota da un dollaro.

Le schede perforate venivano inserite nella macchina, dove un circuito elettrico veniva acceso o spento dalla presenza o assenza dei buchi. Il linguaggio delle parole umane veniva tradotto in perforazioni (“foro sì”, “foro no”), che la macchina leggeva elettricamente (acceso-spento). Era la prima volta che, nel calcolo, si faceva uso dell’elettricità.

Il successo fu immediato: la macchina poteva esaminare fino a 800 schede al minuto (una velocità favolosa per quei tempi e impossibile agli uomini). 

Con la sua macchina Hollerith eseguì il lavoro di raccolta e tabulazione dei dati anagrafici del censimento americano del 1890 (63 milioni di persone e 150.000 comunità minori) in un solo mese!

Il principio di Hollerith fu usato anche per il calcolo di tiro delle navi da guerra fino alla II guerra mondiale.

Herman Hollerith è il fondatore dell’azienda che sarebbe diventata il gigante IBM

tutta la storia da ascoltare qui (in INGLESE)

fonte testi

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Il tricolore italiano nasce ufficialmente il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, proposto da Giuseppe Compagnoni.

Una origine di circa ottanta giorni più remota, rispetto a Reggio Emilia, è stata ipotizzata dal professor Giovanelli. Egli faceva riferimento alla seduta comunale del 22 ottobre 1796, tenuta presso il palazzo comunale del Fariolo, allora ancora sede del Comune di Felina, in cui si trattava l’unione dei paesi di Felina e Braglia alla Repubblica Reggiana. L’ordine del giorno era composto da dodici punti e il settimo di questi era così formulato: “Potrà il Popolo suddetto distruggere la bandiera dell’ex feudatario e farne una tricolorata colle parole: Libertà, Egualianza”.

Come altre bandiere, anche l’italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la rivoluzione del 1789. Quando le armate napoleoniche attraversarono l’Italia, nel 1796, sia le varie neonate repubbliche giacobine, sia i reparti militari che affiancavano l’esercito di Napoleone adottarono bandiere simili.

La scelta dei colori si deve probabilmente ai vessilli della Legione Lombarda nei quali il bianco e il rosso del comune di Milano si affiancavano al verde delle divise della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, vennero adottati anche dalla Legione Italiana, composta da soldati provenienti dall’Emilia e dalla Romagna.

Il significato romantico della scelta dei colori è:

  • Verde come le nostre pianure

  • Bianco come i ghiacciai sulle Alpi

  • Rosso come il sangue versato dai nostri compatrioti per l’unione della nostra terra

IL TRICOLORE.IT

Dal Dipartimento del Cerimoniale di Stato – Ufficio del Cerimoniale
   

La Bandiera

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GIOTTO - l'adorazione dei Magi

Attorno alle figure dei Re Magi, sin dai tempi più lontani, si sono diffuse storie e leggende che, ancora oggi, continuano ad affascinare. Questi re stranieri che venivano dal lontano Oriente, colpiscono l’immaginazione dei bambini che, impazienti, attendono il giorno dell’Epifania per collocare finalmente le statuine dei tre saggi nel presepe.
Arrivano con animali sconosciuti, indossano abiti di foggia inconsueta, portano doni misteriosi, hanno la pelle scura. Non conosciamo con precisione la loro storia eppure sono presenze familiari e rassicuranti che ci riportano all’infanzia. Nella scena del Presepe, nelle raffigurazioni pittoriche che impreziosiscono numerose chiese del nostro territorio, i Magi sono immobili davanti alla Madonna ed al Bambino, in atto di adorazione.
Sono finalmente arrivati alla meta dopo un lungo viaggio.

Pellegrini per eccellenza, simbolo dell’incontro tra Oriente ed Occidente, sono una presenza lungo le vie di pellegrinaggio. Le loro immagini dipinte o scolpite nelle chiese sono state un segnale importante per i pellegrini. Lungo le strade molte locande ancora oggi si chiamano “Tre Re”. 

Non sappiamo con precisione quanti furono i saggi che fecero visita a Gesù; dodici secondo una Cronaca orientale del 774-775, in numero maggiore o talvolta minore di tre nelle antiche raffigurazioni di alcune catacombe.

La tradizione cristiana ne riconobbe tre a cui corrispondevano i nomi latini di Caspar, Balthasar, Melchior.

Nel VIII secolo il Venerabile Beda descriveva Melchiorre come “un vecchio dai capelli bianchi, con una folta barba e lunghe chiome ricciute”, Gasparre ” un giovane imberbe” e Baldassarre “di carnagione olivastra e con una barba considerevole”.

L’appellativo Magi, letteralmente “ingannatori, stregoni, sapienti”, indicava in essi la saggezza, la sapienza. Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea, testo assai diffuso nel Medioevo, ne precisa in tal senso il significato facendo derivare il termine “magi” da “magni”, cioè grandi, nella sapienza.

I Magi erano seguaci di Zoroastro, fondatore della religione Mazdea, così chiamata dal Dio Mazda, Dio Supremo e creatore del mondo e di tutte le cose che in esso vi sono.

Incerta è la loro provenienza. La nozione di Oriente si sfuma, a seconda delle diverse fonti considerate, in un territorio non ben definito: la Persia o la Caldea, la Sabea (regione attraversata dal fiume Sabe) piuttosto che l’Arabia o l’india.

I Magi partirono dalla loro terra in gran fretta quando, secondo il racconto di Giovanni Crisostomo, in cima al Monte Vittoria apparve loro una stella in forma di bimbo bellissimo con una croce sul capo. Ciò poté avvenire poiché ogni anno, dodici uomini salivano sul Monte Vittoria e vi restavano in abluzioni e preghiera in attesa dell’apparizione della stella annunciata dal profeta Balaam. Partirono con i dromedari, animali velocissimi che in un giorno percorrevano quanto un cavallo in tre. Arrivarono dall’Oriente a Gerusalemme in tredici giorni. Qui chiesero ai Giudei il luogo della nascita di Gesù poiché secondo la profezia “essi conoscevano il tempo ma non il luogo”.

Finalmente giunti a Betlemme offrirono al Salvatore oro , incenso e mirra, doni che Persiani e Caldei usavano portare ad un re e simboli di maestà divina, regale potestà ed umana mortalità.
Fonte: Rosalba Franchi 

Il mondo cristiano ricorda i Re magi nel giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, ultimo dei “dodici giorni di Natale”.

la tradizione dei regali ai bambini (nella calza), viva soprattutto nei paesi di tradizione cattolica. Portati dagli stessi Re Magi in Spagna; dalla Befana (impersonificata da una vecchia brutta ma buona, e legata secondo la tradizione all’adorazione dei Re Magi) in alcune parti d’Italia.

Il racconto dei Magi

Da leggere:

Massimo Centini: La vera storia dei Re Magi – Piemme, 1997

Giovanni da Hildesheim: Storia dei Re Magi – Newton Compton,1980

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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2008 Anno Internazionale della Patata con la  risoluzione 60/191 del 22 Dicembre 2005 (A/RES/60/191). 

La celebrazione dell’Anno Internazionale della Patata 2008 è un’occasione per aumentare la consapevolezza – tra politici, donor e la gente comune, specialmente giovani e ragazzi in età scolare – dell’importanza della patata, e dell’agricoltura in generale, nell’affrontare questioni di grande preoccupazione a livello mondiale come l’insicurezza alimentare, la malnutrizione, la povertà e le minacce per l’ambiente.
Il Sito web creato per celebrare l’Anno Internazionale contiene informazioni dettagliate sulla patata: dalle origini nelle Ande e la diffusione in tutto il mondo fino agli aspetti pratici della sua coltivazione (incluso il trattamento della pianta, l’apporto di acqua, il controllo dei parassiti e delle  malattie) e alle questione legate a nutrizione, biodiversità, biotecnologia e genere.  

DA VEDERE: http://www.potato2008.org/en/events/video.html

In passato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva proclamato il 2004 l’Anno Internazionale del Riso, sottolineando che il riso costituiva il principale alimento per più della metà della popolazione mondiale (A/RES/57/162).  L’Assemblea aveva inoltre affermato la necessità di accrescere la consapevolezza che il riso svolge un ruolo importante nell’alleviare povertà e malnutrizione, sostenendo il bisogno di focalizzare l’attenzione mondiale sul ruolo che esso potrebbe giocare nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo internazionalmente concordati, compresi gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

 http://www.potato2008.org/

Il 2008 è anche l’anno internazionale della Sanità

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e anche l’anno internazionale del PIANETA TERRA

SITO UFFICIALE: http://www.yearofplanetearth.org/

UNITED NATION INTERNATIONAL YEARS

L’articolo sul Corriere della Sera

 

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il 3 gennaio 1962, Papa Giovanni XXIII° scomunica Fidel Castro  in linea con un decreto del 1949 di Pio XII, che vietava ai cattolici di appoggiare la“dottrina del comunismo materialista e anticristiano”

Per Castro, che aveva precedentemente abbandonato la fede cattolica, fu un evento di scarse conseguenze. Lo scopo del provvedimento era quello di minare il supporto a Castro tra i cattolici cubani e non.

Nel novembre del 1996 Fidel Castro andò a Roma, in occasione dell’Incontro mondiale sull’alimentazione promosso dalla FAO. In quell’occasione andò in Vaticano, per incontrare il Papa Giovanni Paolo II.

Il 21 gennaio del 1998 Giovanni Paolo II contraccambiò la visita ed andò a Cuba. Pochi giorni prima del suo arrivo Castro, per un accordo preesistente, liberò 106 detenuti, che comparivano in una lista di 260 nomi consegnata a Castro dal segretario vaticano Angelo Sodano. Fidel Castro ricevette Giovanni Paolo II con tutti gli onori, e rinunciando per la prima volta alla sua famosa divisa militare, per indossare giacca e cravatta.

Durante la storica visita a Cuba Giovanni Paolo II° dichiara pubblicamente che con il regime di Castro si può dialogare in modo costruttivo e definisce l’enbargo imposto a Cuba  “una misura economica restrittiva imposta dall’estero, ingiusta ed eticamente inaccettabile”

Alla morte di Giovanni Paolo II° Fidel “piange l’amico di Cuba

CURIOSITA’:

Secondo il decreto del Santo Uffizio del 28 giugno 1949 è automaticamente scomunicato:

  • Chi è iscritto al partito comunista.
  • Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
  • Chi vota per esso e per i suoi candidati.
  • Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
  • Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, Fronte della Gioventù, CGiL, UDI, API, ecc.

Non risulta che la scomunica sia stata abolita.

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BUON 2008!

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L’almanacco nasce il 9 ottobre 2007

in poco meno di 3 mesi ha avuto 8670 visite complessive

Il miglior giorno in assoluto è stato l’ 8 novembre 

questa la top ten dei post più letti nell’ultimo mese, regina assoluta Astrid Lindgren, la mamma di Pippi Calzelunge

Grazie a tutti e ancora AUGURI!

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Nel 1944 Hubert Beuve-Méry fu chiamato dal generale de Gaulle a creare, con l’aiuto del governo francese, un quotidiano di riferimento che sostituisse il quotidiano Le Temps. Fu così che il 19 dicembre 1944 arriva in edicola Le Monde, di cui sarebbe stato il direttore fino al suo pensionamento, pubblicando editoriali sotto lo pseudonimo di Sirius.

Le Monde resta oggi l’unico quotidiano francese economicamente indipendente, proprietà dei suoi giornalisti.

Dal 1985, la prima pagina di le Monde contiene una vignetta, generalmente illustrata da Plantu.

Le Monde è presente su internet dal 19 dicembre 1995 con il sito lemonde.fr.

 

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17 dicembre 1973 un commando di terroristi arabi semina la morte su un aereo della compagnia Pan American, fermo sulla piazzola di manovra. I terroristi, bombardano con ordigni al fosforo l’aereo della compagnia americana, si impadroniscono quindi di un aereo della Lufthansa su cui fanno salire alcuni ostaggi, tra cui sei guardie di pubblica sicurezza.

Costringono quindi l’equipaggio che già era a bordo a far decollare il velivolo che inizia così un forsennato peregrinare per i cieli d’Europa e del Medio oriente.

L’incubo terminerà nella tarda serata del giorno successivo al kuwait airport dove venivano liberati gli ostaggi e arrestati i terroristi.

Il bilancio delle vittime: 32 i morti sull’aereo della Pan American, la guardia di finanza Antonio Zara, ucciso a Fiumicino mentre cercava di opporre resistenza ai terroristi, un tecnico della società Asa, Domenico Ippoliti, barbaramente trucidato a sangue freddo sull’aereo della Lufthansa, 17 feriti  

CURIOSITA’: La strage di Fiumicino è citata nel film MUNICH di Spielberg

Fonti e approfondimenti:

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Il 14 dicembre 1911, Roald Engelbregt Gravning Amundsen raggiunse il polo sud.

Amundsen, insieme a Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, e Oscar Wisting, arrivò al polo il 14 dicembre 1911, 35 giorni prima della spedizione guidata da Robert Falcon Scott.

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il 13 dicembre del 1939  si svolge la prima grande battaglia navale della seconda guerra mondiale.

LA BATTAGLIA DEL RIO DE LA PLATA

L’incrociatore tedesco Admiral Graf Spee, che aveva affondato diverse navi mercantili, venne ingaggiata da tre incrociatori della Royal Navy che infine la costrinsero a rifugiarsi nel porto neutrale di Montevideo prima di autoaffondarsi.

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