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Posts Tagged ‘storia’

All’ alba dell’ 11 gennaio 1944, a valle del processo di Verona (8 gennaio 1944), sul prato del poligono di tiro di Forte Proclo, vengono fucilati i cosiddetti “traditori” del regime.

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Il processo di Verona vide sul banco degli imputati i membri del Gran Consiglio del Fascismo che, nella seduta del 25 luglio 1943, avevano sfiduciato Benito Mussolini, causando la caduta del regime fascista e che avevano avuto, poi, la sfortuna di cadere in mano ai tedeschi e ai fascisti dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943 e la conseguente occupazione da parte della Wehrmacht.

 

L’epilogo del processo vide la condanna a morte per fucilazione di Emilio De Bono e  il conte Galeazzo Ciano, ex ministro degli Esteri (1936), membro del Gran Consiglio nonché marito di Edda Mussolini, la figlia prediletta del Duce.

Galeazzo Ciano         Emilio de Bono

Gli altri condannati sono Giovanni Marinelli, segretario amministrativo del Partito a suo tempo inquisito e arrestato per il sequestro e l’uccisione di Giacomo Matteotti, Luciano Gottardi, presidente della confederazione dei lavoratori, Carlo Pareschi, ministro dell’Agricoltura e Foreste.

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Tullio Cianetti, sottosegretario delle Corporazioni, si salva dall’esecuzione ritrattando il voto del 25 luglio con una lettera a Mussolini. Cianetti, dopo la liberazione, al fine di evitare eventuali processi e condanne, emigra in Mozambico dove riesce a far perdere le sue tracce sino alla morte.

Fonti:
Wikipedia
IL CASO CIANO da vedere sul sito de “La storia siamo noi”

Il processo di Verona Valutazione 3 stelle su cinque

e’ un film di Carlo Lizzani del 1963.

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Il Babbo Natale vestito di rosso e con la barba bianca è un puro travisamento, un personaggio inventato. Peggio. Un personaggio da réclame. Sono stati infatti i pubblicitari della Coca Cola, all’inizio degli anni ’30, a creare l’immagine del vecchietto sulla slitta, per promuovere la bevanda nei mesi invernali. In particolare il celebre illustratore Haddon Sundblom: fu lui a porre la firma al primo disegno del moderno Santa Claus.

Si ritiene che il Babbo Natale moderno sia il risultato dell’unione di vari personaggi, con origini distinte, che sono col tempo confluiti in un’unica figura.

Il primo personaggio è San Nicola di Mira (più noto in Italia come San Nicola di Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra) era una città della Licia, una provincia dell’Impero bizantino che corrisponde all’attuale Anatolia, in Turchia.

San Nicola divenne noto per le sue grandi elargizioni a favore dei poveri e, soprattutto, per aver fornito la dote alle tre figlie di un cristiano povero ma devoto, evitando così che fossero obbligate alla prostituzione.

Prima della conversione al cristianesimo, il folklore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.

Odino l'errante

Odino l’errante

La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Olanda anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola.

La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam e New York prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all’origine dell’abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 5 gennaio all’arrivo della Befana.

Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l’esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).

Rappresentazione popolare di Babbo Natale che cavalca una capra, forse derivata dal Tomte svedese.

Rappresentazione popolare di Babbo Natale che cavalca una capra, forse derivata dal Tomte svedese.

Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto); arriva in piroscafo dalla Spagna ed è accompagnato da Zwarte Piet.

Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l’anno trascorso. I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati; quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche in Olanda, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.

Anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folclore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l’immagine pagana della capretta di Yule (in svedese julbock), che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse. In tempi più recenti, però, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un’altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule si chiama joulupukki.

La leggenda più famosa sulla vita del santo, ricordata anche nel Purgatorio di Dante (XX, 31-33), racconta di un nobiluomo caduto in disgrazia che si disperava per la sorte delle sue tre giovani figlie per le quali non aveva una dote disponibile. Nicola volle aiutare la famiglia e, per tre notti consecutive, gettò dentro la finestra del loro castello tre sacchi pieni di monete d’oro. La terza notte trovando chiuse tutte le finestre Nicola fu costretto ad arrampicarsi sul tetto per calare le monete giù dal comignolo. L’oro, cadendo, si infilò nelle calze delle fanciulle appese ad asciugare vicino al camino e, da allora in molti paesi è rimasta la tradizione di appendere calze la notte di Natale per ritrovarle la mattina dopo colme di doni.

Fonti:

WIKIPEDIA

articolo sul Corriere della Sera di Alessandro di Lecce

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il 2 novembre del 2000 Il primo equipaggio giunge sulla Stazione Spaziale Internazionale l’avamposto permanente della presenza umana nello spazio.

La stazione è abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 da almeno 2 astronauti. L’equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, con cadenza semestrale. Segue i programmi Skylab (americano) e Mir (russo).

astronauti al lavoro, sullo sfondo la nuova zelanda

L’Italia e la Stazione Spaziale Internazionale

il tour della stazione:

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oggi parliamo di

SCHIAVITU’

ALIENI 

LUIGI EINAUDI

CLAUDE LELOUCH

Auguri a: Alfonso, Eutropia, Gerardo, Germano e Marcello.

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il 27 ottobre 1982, la Cina annuncia che la popolazione ha superato il miliardo di unità.

25 anni dopo sono 300 milioni in più.

Protagonisti del più grande fenomeno di urbanizzazione di massa della storia.

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Il 25 ottobre 1881 nasce a Malaga Pablo Picasso.

Pablo 

L’avete fatto voi, maestro?» «No, l’avete fatto voi con la Luftwaffe

(Risposta di Picasso ad un ufficiale tedesco, in visita al suo studio, alla visione di Guernica)

guernica

think different

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Il 24 ottobre 1970 Salvador Allende Gossens viene eletto presidente del Cile

sostenitori di allende

Le sue ultime parole

in spagnolo:

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50 anni fa moriva Christian Dior

Dopo aver aperto un suo atelier a Parigi nel 1946 con l’aiuto finanziario di Marcel Boussac, il re del cotone, aprì nel 1948 la boutique Dior New York. Ogni anno Dior aggredì il mercato con un’idea nuova, e proprio in questo modo, creando un’attesa, una tensione continua, lo tenne sempre in pugno.
Fu anche il primo ad associare sistematicamente lo stile degli accessori alla linea dei vestiti, vendendo, insieme ai modelli, scarpe, borsette, foulard, profumi e perfino la lacca per le ughie. Estese la sua attività in 24 Paesi e portò il suo giro d’affari a sfiorare il miliardo di lire dell’epoca, una cifra enorme. Dior veniva da una famiglia dell’alta borghesia francese, e aveva esordito come mercante d’arte (fu il primo a lanciare Max Jacob).

Morì al Grand hotel & La Pace di Montecatini dopo una partita di canasta.

Dopo la sua morte la maison Dior ha continuato la sua attività con Yves Saint-Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè e John Galliano.

in questo video Marlene Dietrich canta vestita da Christian Dior  “The Laziest girl in town” nel film del 1950 “Paura in palcoscenico” di A. Hitchcock

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