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Archive for the ‘guerre’ Category

il 26 gennaio 1986, Yoweri Museveni dopo aver conquistato Kampala alla guida della National Resistance Army, diviene presidente dell’UGANDA.

Grazie a una politica di mediazione tra le varie etnie e al consistente sostegno internazionale, Museveni riuscì a riportare stabilità nel paese e a farne ripartire l’economia dopo il lungo periodo di conflitti; lanciò nel contempo una massiccia campagna di alfabetizzazione e un’efficace lotta contro l’AIDS. Considerato tra i leader più prestigiosi del continente africano, tra il 1991 e il 1992 venne chiamato alla guida dell’Organizzazione per l’unità africana (oggi Unione Africana, UA). Nel 1995, con l’adozione di una nuova Costituzione, legalizzò i partiti ma rimase ostile al multipartitismo, che considerava un “concetto occidentale” e uno strumento inadeguato a fronteggiare la complessa situazione dei paesi in via di sviluppo.

Confermato alla presidenza ugandese dalle elezioni del 1996, Museveni assunse in seguito un importante ruolo nei conflitti regionali, contribuendo alla caduta del dittatore dello Zaire, Mobutu Sese Seko, e poi intervenendo in quella che fu definita la “guerra mondiale africana” nella Repubblica Democratica del Congo (l’ex Zaire). Rieletto alla presidenza nel 2001, Museveni fece in seguito modificare la Costituzione per poter concorrere alle nuove elezioni del 2006, aggiudicandosele, tra molte contestazioni, con il 60% dei voti.

Il suo principale oppositore, Kizza Besigye, poche settimane dopo il suo rientro dall’esilio è stato arrestato e processato per alto tradimento e stupro.

Fonti wikipedia/encarta

La presidenza  di Musuveni è stata definita in diverse occasioni una “Benevola Dittatura

 

L’Uganda è contrassegnata da una guerra civile che da più di 20 anni sconvolge la popolazione e che vede nei bambini le sue vittime centrali: essi vengono rapiti e costretti a una vita da soldato dai ribelli del LRA (Lord Resistance Army).

     

Le bambine sono ridotte a schiave sessuali, come “mogli” dei comandanti ribelli, e vengono sfruttate per i “lavori domestici” negli accampamenti, quando non sono anche loro costrette a combattere in prima linea.

   

Alcuni bambini fuggono dai loro villaggi per cercare protezione nei centri urbani,in condizioni però che li espongono a ulteriori abusi e violenze: e gravi violazioni dei diritti umani hanno pesantemente traumatizzato la maggior parte dei profughi che non trovano riparo nemmeno nei campi.

La protezione dei bambini a rischio si presenta, nel suo complesso, estremamente difficoltosa: si stima che oltre 1,8 milioni di orfani necessitino di speciale assistenza, mentre il lavoro minorile, soprattutto quello domestico e nelle piantagioni, rappresenta un problema di proporzioni preoccupanti, con oltre 2 milioni di bambini costretti a lavorare, 300.000 dei quali in condizioni di lavoro altamente pericolose. 

Intanto Vincent Otti, numero due del Lord’s resistance army, è morto

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A Verona, una mostra fotografica da non perdere

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Legge 20 luglio 2000, n. 211

“Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”

Art. 1.

1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Le foto sono di ROBERTO 

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La Rivolta del ghetto di Varsavia, da non confondere con con la rivolta di Varsavia che ebbe luogo l’anno successivo, fu un’insurrezione esplosa nel ghetto ebraico di Varsavia contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Il 18 gennaio 1943, nel ghetto di Varsavia, si verificò il primo caso di insurrezione armata, quando i tedeschi, a seguito di un ordine impartito da Heinrich Himmler, comandante delle SS, iniziarono la deportazione di circa 24.000 ebrei. Gli ebrei insorti impedirono la realizzazione dell’ordine infatti solo 650 ebrei vennero deportati. Dopo quattro giorni di combattimenti le unità tedesche uscirono dal ghetto e le organizzazioni insorte ŻOB e ŻZW ne presero il controllo, costruendo dozzine di posti di combattimento e operando contro i collaborazionisti ebraici.

La rivolta del ghetto di Varsavia ha ispirato il film Il pianista (palma d’oro 2002, 3 premi oscar 2003) di Roman Polanski

 

tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Wladyslaw Szpilman.

 

www.HolocaustResearchProject.org

Civili fucilati sul posto dopo la loro cattura

Civili fucilati sul posto dopo la loro cattura

Durante i combattimenti persero la vita circa 7.000 ebrei ed ulteriori 6.000 morirono bruciati nelle case in fiamme o soffocati all’interno dei bunker sotterranei. I rimanenti 50.000 abitanti vennero deportati presso diversi campi di sterminio, per la maggior parte presso il campo di Treblinka. I tedeschi persero circa 300 uomini tra soldati e collaboratori polacchi.

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il 13 gennaio 1970, dopo due anni e mezzo, termina la guerra civile nigeriana.

foto di Cagnoni - Biafra 1969

La guerra civile nigeriana, nota anche come guerra del Biafra, ebbe luogo fra il 6 luglio 1967 e il 13 gennaio 1970, in seguito al tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Igbo (o Ibo), autoproclamatesi Repubblica del Biafra.

copertina di life 7/12/'68 foto David Robison

L’azione militare del governo centrale nigeriano portò la popolazione di intere regioni a essere decimata dalla fame, e accuse di genocidio furono mosse da esponenti Igbo alla Nigeria.

                  

Si ritiene che circa un milione di persone siano morte nel conflitto, soprattutto a causa della fame e delle malattie.

L’organizzazione non governativa Medici senza frontiere venne fondata nel 1971 da Bernard Kouchner e altri medici francesi proprio in seguito alla loro drammatica esperienza in Biafra.

il sito di Medici senza frontiere

VIDEO

La guerra civile nigeriana documentata dalla BBC

Fonte Wikipedia

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