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Archive for the ‘cinquantenari’ Category

 

Il 21 febbraio di 50 anni fa Gerald Holtom completava il disegno del simbolo della pace commissionatogli dal CND  per protestare contro le armi nucleari.

Significato: il simbolo è la combinazione delle lettere N e D (Nuclear Disarmament) in alfabeto semaforico

L’opposizione pubblica alle armi atomiche è un fenomeno che emerge negli anni 50 in inghilterra quando il governo annuncia di realizzare la bomba ad idrogeno. (tra il 20% e il 30% della popolazione era contro l’iniziativa) 

L’origine del simbolo della Pace (eng)

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il 20 febbraio di 50 anni fa il Parlamento italiano approva la legge 75, che aveva come prima firmataria la senatrice Lina Merlin, con la quale veniva decisa l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e, contestualmente, veniva avviata la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui; veniva, conseguentemente, decisa la soppressione delle case di tolleranza.

Questo provvedimento fu il principale dell’attività politica della parlamentare socialista, che intese seguire l’esempio dell’attivista francese (ed ex-prostituta) Marthe Richard sotto la cui spinta già nel 1946 erano stati chiusi i postriboli di Francia.

 La tenacia di Lina Merlin nel portare avanti, fin dal momento della sua elezione, la propria lotta al lenocinio (favoreggiamento) inteso come sfruttamento di prostitute (e, di fatto, quindi decretare l’abolizione della prostituzione legalizzata) portò all’approvazione di una legge di cui molto si sarebbe discusso.

Il suo primo atto parlamentare era stato quello di depositare un progetto di legge contro il sesso in compra-vendita e l’uso statale di riscuotere la tassa di esercizio, oltre ad una percentuale sugli incassi della vendita del corpo delle donne. Un incentivo alla sua azione legislativa venne dall’adesione dell’Italia all’ONU. In virtù di questo evento, il governo dovette sottoscrivere diverse convenzioni internazionali tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (del 1948) che, tra l’altro, faceva obbligo agli Stati firmatari di porre in atto “la repressione della tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione”.

Occorreva quindi, mediante la ratifica di questi trattati, superare il regime delle case di tolleranza gestite dallo Stato. Tuttavia, l’allora ministro degli Interni Mario Scelba aveva smesso di rilasciare licenze di Polizia per l’apertura di nuove case già dal 1948.

La proposta di legge presentata dalla Merlin fu l’unica al riguardo.

Merlin ribadì nel dibattito parlamentare come l’articolo 3 della Costituzione italiana sancisse l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e l’articolo 32 annoverasse la salute come fondamentale diritto dell’individuo; veniva citato inoltre il secondo comma dell’articolo 41 che stabilisce come un’attività economica non possa essere svolta in modo da arrecare danno alla dignità umana.

Per questo motivo, le leggi che fino ad allora avevano regolamentato la prostituzione potevano e dovevano essere abolite, senza che ad esse venisse sostituito alcun controllo o permesso di esercitarla in luogo pubblico, cosa che sarebbe stata oltraggiosa per chiunque avesse voluto prostituirsi propria sponte.

Occorsero nove anni perché la sua proposta di legge percorresse l’intero iter legislativo. Nonostante avesse dalla propria parte una maggioranza di consensi, la legge incontrò ostacoli di diverso genere durante il dibattito nelle aule parlamentari, dovendo essere ripresentata allo scadere di ogni legislatura e ricominciare i dibattiti tanto in aula quanto in commissione.

La legge prescriveva anche la costituzione del primo corpo di Polizia femminile, che da allora in poi si sarebbe occupata della prevenzione e della repressione dei reati contro il buon costume e della lotta alla delinquenza minorile.

L’avvenimento, che segnò una svolta nel costume e nella civiltà dell’Italia moderna, venne visto da alcuni come l’inizio di una nuova era, da altri con timori verso conseguenze quali gravi epidemie di malattie veneree ed il dilagare delle prostitute nelle strade delle città.

La legge però, di fatto, restituì la libertà ad oltre duemila schiave del sesso, fino ad allora doppiamente oppresse, tanto dai loro lenoni (o protettori) e dallo Stato che sulla loro pelle lucrava introiti.

Pur essendo l’argomento per sua natura scabroso, e perciò improponibile sui pudibondi mezzi di informazione dell’Italia degli anni cinquanta, nel Parlamento e nella società si creò una spaccatura trasversale tra coloro che sostenevano l’opinione della Merlin, tra cui molti esponenti di area cattolica, e molti altri che invece opposero un atteggiamento di rifiuto totale e categorico, inclusi diversi suoi compagni di partito.

Carla Voltolina e Sandro Pertini

Lo scontro tra queste due opposte tendenze raggiunse comunque i banchi delle librerie quando Merlin, insieme alla giornalista Carla Voltolina, moglie del deputato socialista e futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini, pubblicò nel 1955 un libro intitolato “Lettere dalle case chiuse”, nel quale – attraverso la prosa ingenua e spesso sgrammaticata delle lettere indirizzate alla Merlin dalle stesse sfortunate vittime la realtà dei bordelli nazionali – il fenomeno emergeva in tutto il suo squallore.

Sul fronte opposto il giornalista Indro Montanelli si batté pervicacemente contro quella che ormai veniva già chiamata – e si sarebbe da allora chiamata – la Legge Merlin. Nel 1956 diede alle stampe un polemico pamphlet intitolato “Addio Wanda!”, nel quale scriveva tra l’altro:

Collabora a Wikiquote « … in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia… »

Fonte Wikipedia

http://www.linamerlin.it/

PASOLINI SULLA LEGGE MERLIN

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il 30 novembre ricorre il cinquantenario della scomparsa del tenore Beniamino Gigli

Gigli e Callasgigli e callas

La voce di Gigli ebbe un timbro particolarissimo e inconfondibile che, unito all’estrema facilità dell’ emissione vocale, alla sapientissima tecnica, all’ innata musicalità e alla grazia vellutata dell’espressione, nonché al calore, alla compattezza delle vibrazioni e al fraseggio ricco di abbandoni sentimentali, rimane un punto di riferimento nella storia del bel canto italiano.

l'autografo sul muretto di alassio

L’autografo sul muretto di Alassio.

una voce straordinaria

nelle marche le celebrazioni per il cinquantenario della morte (ADNKRONOS)

Poste Italiane, in onore dell’artista recanatese, ha presentato, lo scorso 18 ottobre, un francobollo speciale

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da ascoltare: BOHEME – che gelida manina

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50 anni fa moriva il pittore Diego Rivera muralista messicano famoso per la tematica sociale delle sue opere realizzate in gran parte in edifici pubblici

 (soprattutto nel centro storico di Città del Messico )

Nel 1929 si sposò con la pittrice Frida Kahlo

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il 9 novembre ricorre il cinquantenario della morte di Ettore Pozzoli.

Non c’è studente di musica che non si sia misurato con i suoi studi. Pozzoli infatti divenne famoso per i suoi esercizi per pianoforte e le sue raccolte di solfeggi passaggio obbligato e vere e proprie pietre miliari dello studio musicale.

Due anni dopo la sua morte, nacque a Seregno il “Concorso Pianistico Internazionale Ettore Pozzoli” a cadenza biennale, fortemente voluto dalla moglie di Pozzoli per esaudire il sogno del marito che era quello di aiutare i giovani pianisti ad abituarsi alla critica e al pubblico.

 Il primo premio del primo concorso fu vinto da Maurizio Pollini

Gli studi di Pozzoli da ascoltare qui:

1. in do maggiore (0’49”)
2. in do maggiore (0’52”)

3. in do maggiore (1’09”)
4. in do maggiore (1’25”)

Approfondimenti

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