La Rivolta del ghetto di Varsavia, da non confondere con con la rivolta di Varsavia che ebbe luogo l’anno successivo, fu un’insurrezione esplosa nel ghetto ebraico di Varsavia contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Il 18 gennaio 1943, nel ghetto di Varsavia, si verificò il primo caso di insurrezione armata, quando i tedeschi, a seguito di un ordine impartito da Heinrich Himmler, comandante delle SS, iniziarono la deportazione di circa 24.000 ebrei. Gli ebrei insorti impedirono la realizzazione dell’ordine infatti solo 650 ebrei vennero deportati. Dopo quattro giorni di combattimenti le unità tedesche uscirono dal ghetto e le organizzazioni insorte ŻOB e ŻZW ne presero il controllo, costruendo dozzine di posti di combattimento e operando contro i collaborazionisti ebraici.
La rivolta del ghetto di Varsavia ha ispirato il film Il pianista (palma d’oro 2002, 3 premi oscar 2003) di Roman Polanski
tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Wladyslaw Szpilman.
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Durante i combattimenti persero la vita circa 7.000 ebrei ed ulteriori 6.000 morirono bruciati nelle case in fiamme o soffocati all’interno dei bunker sotterranei. I rimanenti 50.000 abitanti vennero deportati presso diversi campi di sterminio, per la maggior parte presso il campo di Treblinka. I tedeschi persero circa 300 uomini tra soldati e collaboratori polacchi.
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